Lo studio di Fabio Roscalla prende in considerazione le fasi finali della guerra del Peloponneso e gli anni dell’immediato dopoguerra nella prospettiva di fonti ateniesi di V ma soprattutto di IV secolo a.C.
Nonostante la citazione nel titolo di un passaggio di Tucidide, che con
Preceduta da una breve introduzione, il volume si articola in quattro capitoli. Nel primo, “403 e dintorni” (pp. 15-36), Roscalla prende in considerazione il 403 a.C. e gli anni immediatamente successivi. È la violenza il fattore caratterizzante di questa fase postbellica, violenza intesa sia come elemento esterno impiegato dagli Spartani vincitori sui vinti Ateniesi, sia come elemento interno dai tratti assai simili alla guerra civile.
In questo quadro la rappresaglia subita da Atene all’indomani di Egospostami ad opera dei vincitori è frutto del comportamento della città improntato a
Le violenze e le ingiustizie perpetrate prima, subite poi dagli Ateniesi, sottolinea Roscalla, trovano rimedio nonché refrigerio in una forma di censura sul recente passato, che viene imposto nella città all’indomani della fine del conflitto. È il segno della volontà di voltare pagina dimenticando le ultime dolorose e umilianti vicende. Per la polis si tratta di nuovo inizio favorito anche da una coltre di silenzio velatamente o dichiaratamente imposto: il prezzo del rinnovamento si concretizza infatti nell’ordine a
Nel secondo capitolo, “L’enigma del Menesseno” (pp. 37-46), l’Autore analizza la controversa opera platonica del Menesseno, nella quale Socrate pronuncia un elogio della storia ateniese. Attraverso una puntuale analisi della scritto Roscalla arriva ad escludere ogni anacronismo nell’affidamento del discorso al filosofo e inquadra il logos nel 403 a.C., nel contesto del “dopoguerra”.
Nel terzo capitolo, “Descrivere la stasis: da Tucidide a Senofonte” (pp. 47-80), l’Autore prende in considerazione la descrizione della stasis in Tucidide e Senofonte. Pur riscontrando una sostanziale continuità tra l’opera di Tucidide e le Elleniche di Senofonte, Roscalla rintraccia nella
Nel capitolo quarto, “La giustizia di Socrate” (pp. 81-119), Roscalla si sofferma sul recupero delle antiche leggi, un lavoro che ebbe inizio all’indomani della caduta del governo dei Quattrocento per concludersi intorno al 403 a.C. Tale operazione se, per un verso, portò a blindare la democrazia recuperando le norme che l’avevano resa salda in passato, per un altro, non mancò di avere un forte impatto ideologico anche, o soprattutto, nei decenni successivi. Del resto, la collocazione dei nomoi presso la Stoa Basileios serviva, sottolinea l’Autore, a dare ad essi visibilità ed a farli penetrare nel tessuto cittadino.
Nel contesto dei provvedimenti volti al recupero del passato l’Autore inquadra anche la vicenda di Socrate accusato e condannato per
Lo studio di Fabio Roscalla ha il pregio di soffermarsi su uno dei periodi più convulsi e dibattuti della storia ateniese: è il cosidetto “dopoguerra” nel quale la città di Atene tentò rapidamente di metabolizzare e superare il trauma della recente pesante sconfitta.9 L’Autore ne propone un’analisi per molti versi nuova spostando il punto di osservazione dalle vicende militari seguite alla disfatta di Egospotami, sulle quali tanto è stato scritto, al tema della memoria intesa sia in termini positivi come conservazione del passato, sia in termini negativi come silenzio e censura. Filo conduttore della ricerca è il
Curato in ogni sua parte10 e presentato in una veste grafica gradevole che rende agevole la lettura, il volume presenta un indice delle fonti citate (pp. 129-134) e una bibliografia complessivamente aggiornata (pp. 121-127), anche se qualche lacuna va rilevata sia in relazione al concetto di
Apprezzabile per chiarezza, nonostante la complessità dei temi trattati, lo studio ha il pregio di leggere trasversalmente la storia ateniese dopo Egospotami giustapponendo alle misure adottate dalla città per uscire dalla crisi, le interpretazioni offerte soprattutto da autori di IV secolo: il tutto sotto il comune denominatore di una censura prima rispettata, poi disattesa.
Notes
1. Tucidide III 82,2.
2. Senofonte, Elleniche II 2,10.
3. Senofonte, Elleniche II 2,23.
4. Eschine, Contro Ctesifonte 208.
5. Tucidide II 65,6-7.
6. Senofonte, Ciropedia I 4,1.
7. Senofonte, Ierone VII 3-4.
8. Senofonte, Economico XXI 5.
9. Sul tema, di recente: L. Santi Amantini (a cura di), Il dopoguerra nel mondo antico, Roma, L’Erma di Bretschneider, 2007 e, in particolare, il contributo di G. Schepens, “Tucidide ‘in controluce’. La guerra del Peloponneso nella storiografia greca del IV secolo”, pp. 59-99.
10. Unica irrilevante svista a pagina 47 nota 1: “aristicratica” in luogo di “aristocratica”.
11. Questi temi sono analiticamente affrontati da cfr. M. Intrieri,