In tutto il Novecento, ma soprattutto partire dal classico lavoro di Erwin Keller, apparso nel 1971,1 gli studiosi tedeschi non hanno cessato di occuparsi degli elementi metallici dell’abbigliamento e in particolare delle “Zwiebelknopffibeln” (d’ora in poi ZkF) sotto l’aspetto tipologico e cronologico. La città di Augsburg ha dato finora appena 44 ZkF e un’ottantina tra fibbie ed elementi di cintura. Non è moltissimo per quella che fu la capitale della Raetia secunda, se paragonato alle 49 ZkF rinvenute a Bregenz e alle almeno 200 rinvenute rispettivamente ad Aquileia e a Spalato. Martina Paul, allieva di Michael Mackensen che dirige la collana in cui appare quest’opera, ha saputo continuare con grande attenzione e notevole approfondimento l’analisi di questo materiale, presentato in ottimi disegni.
Il volume contiene il testo leggermente riveduto di una tesi magistrale discussa nel 2010 all’Università di Monaco. L’ampia analisi antiquaria considera dapprima e ZkF (pp. 34-55) e pochi altri tipi (Ringfibel, Armbrustspiralfibeln e Bügelknopffibeln), quindi gli elementi della cintura, in modo particolare le fibbie (pp. 60-83). Apprezzabili tabelle di sintesi permettono di avere sott’occhio gli elementi di datazione dei singoli oggetti o dati statistici. Tre approfondimenti sono dedicati alla scansione cronologica delle fibule e degli elementi di cintura (pp. 85-87) alla loro origine e diffusione (pp. 87-88), ai siti di rinvenimento nell’area urbana e infine alla presenza dei soldati in età tardoantica ad Augusta Vindelicum. Dopo il catalogo (pp. 105-115) figurano tre appendici, ovvero un elenco degli esemplari della forma di trapasso tra fibule a cerniera e ZkF del tipo Richborough, alle ZkF del tipo Keller/Pröttel 3 / 4 A-D e infine ad alcuni corredi. Chiude il volume una bibliografia di oltre 500 titoli.
Di grande interesse è l’ulteriore precisazione del tipo Richborough la cui prima individuazione si deve a Bayley e Butcher.2 È possibile che futuri studi possano ampliare di molto la carta di distribuzione.
L’Autore si domanda (p. 85) come mai manchi qui qualunque esemplare di tipo 6: secondo le statistiche effettuate per la Raetia ce ne dovrebbero essere ad Augsburg almeno una o due, ma dobbiamo sottostare alla casualità dei rinvenimenti. La percentuale degli altri tipi corrisponde ai dati già noti altrove.
Una grande attenzione è dedicata all’analisi dei possibili rapporti tra gli elementi della divisa studiati e la presenza in città degli equites stablesiani, indicati anche nella Notitia dignitatum e ipotizzati in numero di circa 200. Come sempre è difficile raccordare i dati archeologici e quelli storici e Augsburg anche in questo caso non fa eccezione.
Le fibbie costituiscono in generale un materiale più volte studiato, in varie aree e sotto più punti di vista, ma difficilmente sono esse considerate come attendibili fossili guida. Qualche pezzo (es. E76) fu già preso in considerazione dal Keller.
Il volume viene ad arricchire non solo la bibliografia su Augsburg, già resa importante dagli studi di Bakker3 e di Ortisi,4 ma costituisce un punto di riferimento fondamentale per lo studio della tarda antichità nell’Europa continentale.
Lo studio è ottimo per la Germania, ovvero, come onestamente riconosce l’A. (p. 34), è valido all’interno di un panorama già ampiamente indagato; sembra che ora i tempi siano maturi per affrontare il problema della diffusione e degli eventuali caratteri regionali delle ZkF e di altri elementi dell’abbigliamento, dalla Britannia al Caucaso, alla luce dei rinvenimenti che progressivamente si vanno pubblicando.5
Notes
1. E. Keller, Die spätrömische Grabfunde in Südbayern, Münchn. Beitr. Vor-u. Frühgesch. 14, München 1971.
2. J. Bayley, S. Butcher, Roman Brooches in Britain: A Technological and Typological Study based on the Richborough Collection, London 2004.
3. La bibliografia elenca ben 40 contributi scritti da Bakker, da solo o con altri collaboratori, nell’arco di poco più di un ventennio a partire dal 1985.
4. Il volume di S. Ortisi, Die Stadtmauer der raetischen Provinzhauptstadt Aelia Augusta-Augsburg. Die Ausgrabungen Lange Gasse 11, Auf dem Kreuz 58, Heilig-Kreuz-Str. 26 und 4, Augsburger Beitr. Arch. 2, Augsburg 2001, costituisce una sorta di premessa al presente studio.
5. Per l’Oriente vanno ricordati almeno i fondamentali lavori di V. Soupault, Les éléments métalliques du costume masculin dans les provinces romaines de la Mer Noire IIIe- Ve s. ap. J.-C., BAR Int. Series 1167, Oxford 2003, e V. Soupault-Becquelin, “Fibules cruciformes en bronze provenant de Syrie et leurs parallèles dans la partie orientale de l’Empire” in M. Kazanski (ed.), Qal ‘at Sem’an, volume IV: Rapport final, Fascicule 3: Les objects métalliques, Bibl. arch. et hist., T. 167, Beyrouth 2003, pp. 49-54.