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Il volume compare nella Biblioteca di «Quaderni Urbinati di Cultura Classica» (nr. 14); trae origine dal convegno sul tema tenutosi presso l’Università di Urbino nel 2016 e propone una versione molto ampliata delle relazioni svolte in quella sede.
Nell’Introduzione A. P. Bernardini (9-14) sottolinea l’importanza che ha la parola in ogni forma di intermediazione per dare conto della scelta “filologica” di circoscrive alle fonti letterarie di ambito greco il campo d’indagine su cui vertono i contributi del volume, rispetto alla molteplicità di approcci ed ambiti possibili per un tema che investe l’intera gamma dell’agire umano.
Delle tre sezioni in cui si articola il volume, la prima ( Dal testo al contesto conciliatorio) contiene quattro saggi che affrontano il tema della mediazione nell’ambio consueto della vita sociale, politica, religiosa e familiare. Andrea Cozzo (17-27), che ha di recente imposto all’attenzione degli studiosi il tema della mediazione con la sua trattazione a tutto campo,1 qui si sofferma in particolare sul ruolo difficile e delicato del mediatore ideale, ricercandone nei testi le qualità fondamentali, i tipi di argomento (razionali, emotivi, valoriali) da utilizzare nei diversi contesti per favorire la riconciliazione e l’abilità di porsi in relazione con le parti e di farle interagire con rispetto e gentilezza.
I poemi omerici sono un campo privilegiato di indagine sulla mediazione umana e divina per la riccchezza delle situazioni che esemplificano. Maria Grazia Fileni (28-38) affronta il tema in riferimento sia alla mediazione fisica, con l’interposizione di figure umane e divine, sia alle strategie retoriche della persuasione, analizzate in dettaglio nel I libro dell’ Iliade nel contesto dei dissidi tra gli dei sull’Olimpo e sul campo davanti a Troia. Muovendosi sulla traccia del volume di A. Cozzo, Alberto Camerotto (39-51) sviluppa il tema dell’alterità e del superamento della contrapposizione etnica attraverso la xenia, richiamando i vari contesti dell’ Iliade e dell’ Odissea che si prestano ad illustrarli. Oretta Olivieri (52-59) sposta l’attenzione sui rapporti interpersonali riflessi nella lirica arcaica e sul diverso modello di equidistanza che Solone interpreta all’interno di tutta la società ateniese e invece Teognide circoscrive alla cerchia dei pari, nel contesto del simposio, il solo deputato alla riflessione politica.
Nella seconda sezione ( La mediazione nel teatro) l’attenzione si concentra sulla mediazione narrativa, di interesse recente nel campo degli studi filologici, qui indagata nelle opere teatrali. Liana Lomiento e Marco Dorati (63-82) affrontano il tema in Sofocle per mettere a fuoco la sottile mediazione che il il poeta svolge nei confronti del suo pubblico tra la versione tradizionale del mito e la sua originale trasposizione, salvaguardando la compatibilità complessiva del “destino” mitologico dei personaggi, reinventati nella loro complessità psicologica. Affrontando separatamente due tipologie, L. Lomiento illustra i casi di conflitti impossibili e mediazioni necessarie nelle tragedie Trachinie, Elettra e Filottete, mentre M. Dorati tratta delle mediazioni impossibili e dei conflitti necessari riflessi nell’ Edipo a Colono e nell’ Aiace.
I diversi livelli della mediazione del coro nella tragedia (drammatico, rituale, performativo, mitico) sono analizzati da Giampaolo Galvani (83-95) all’interno dell’ Andromaca di Euripide, dove si esplica, in tutta la sua complessità, su tre diversi piani, quello drammatico che oppone nell’ oikos Andromaca ad Ermione, quella della contrapposizione della situazione storica presente a quella della guerra di Troia, e infine nell’accostamento di generi letterari diversi con l’inserimento dell’epinicio per Peleo. Luigi Bravi (96-102) propone una analoga indagine sul coro dell’agone comico, volta ad individuare costanti, variabili, e peculiarità nelle strutture agonali presenti in otto delle undici commedie pervenute di Aristofane.
La terza sezione (Mesotes religiosa e mesotes politica) riporta il tema sul terreno tradizionale della vita religiosa, sociale e politica. Donato Lo Scalzo (105-116) analizza le diverse forme in cui gli animali svolgono una funzione di mediazione tra dèi e uomini, dal valore simbolico di alcuni di essi e soprattutto degli ibridi, alla funzione sacrificale e di strumento della comunicazione col divino, alla mediazione sapienziale consolidata nella tradizione favolistica e dei proverbi. Nicola Serafini (117-124) analizza il ruolo di mediatore tra l’umano e il divino che il sacerdote svolge nella religione greca non solo sul piano religioso, ma anche su quello politico ed economico, ben documentato soprattutto in età ellenistica. Infine Mauro Moggi (125-132) offre una fine, sintetica, riflessione sul ruolo risolutivo che Aristotele attribuisce alla mesotes come valore comune condiviso, e al ceto politico dei mesoi e alla mese politeia come antidoto preventivo della lotta civile e come condizione per preservare l’ homonoia nella polis.
Nel volume la mediazione è assunta come una lente di ingrandimento per cogliere più a fondo, nei diversi testi sottoposti ad analisi, dinamiche e strategie di volta in volta praticate in vari contesti. È proprio il tema a dare unità al volume, che rappresenta un tentativo riuscito e un modello replicabile per ripensare in termini di mediazione i vasti campi del sapere, oltre che dell’agire antico. Il volume è completato da utili indici dei nomi e dei passi discussi.
Autori e titoli
Paola Angeli Bernardini, Introduzione
Andrea Cozzo, “La mediazione o la difficile arte di mettere d’accordo nella Grecia antica. Cosa dire e come dirlo”
Maria Grazia Fileni, “Aspetti della mediazione umana e divina nell’ Iliade“
Alberto Camerotto, “Le parole alate nel mezzo: variazioni epiche tra il duello e la xenia“
Oretta Olivieri, “Teognide, il poeta che non media”
Liana Lomiento, Marco Dorati, “La mediazione narrativa nella tragedia di Sofocle”
Giampaolo Galvani, “La mediazione del coro nell’ Andromaca di Euripide”
Luigi Bravi, “Il ruolo di mediazione del coro nell’agone comico”
Donato Loscalzo, “Animali tra dèi e uomini nella Grecia antica”
Nicola Serafini, “La figura del sacerdote e il suo ruolo di mediatore fra divino e umano”
Mauro Moggi, ” Mesotes, mesoi, meson : l’antidoto aristotelico contro la stasis“
Notes
1. A. Cozzo, «Nel mezzo». Microfisica della mediazione nel mondo greco antico, Pisa 2014.