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Il volume qui recensito raccoglie i contributi presentati in occasione dell’incontro di studio organizzato a conclusione del biennio del programma di ricerca COFIN 2003 su «L’immaginario del potere e il Lexicon Iconographicum Numismaticae », condotto dalle Università di Messina, Bologna, Genova e Milano nell’ambito di un progetto più ampio, finalizzato alla realizzazione di un lessico iconografico dei tipi pertinenti alla monetazione antica e medievale.1
Il volume comprende 29 contributi raggruppati in due parti (la prima destinata alle relazioni, la seconda ai poster), preceduti da una premessa redatta dalla curatrice Rossella Pera, dal programma dei lavori, e dall’elenco delle abbreviazioni bibliografiche citate con maggiore frequenza. Seguono, in chiusura, le conclusioni, affidate ad Angela Pontrandolfo, e 82 tavole di immagini in bianco e nero, di supporto alla lettura dei singoli contributi.
Nella prima parte del volume, il contributo di François Lissarrague (pp. 1-9) ripercorre l’analisi dei tipi di dritto (anfora, scarabeo, triskeles, astragalo, ruota, etc.) di alcune serie monetali con rovescio a quadrato incuso, già attribuite alla monetazione arcaica di Atene, ricondotti da Charles Seltman alle famiglie della nobiltà ateniese. Riprendendo il confronto tra iconografie monetali e rappresentazioni vascolari (le medesime figure ricorrono come episemata degli scudi impugnati dagli opliti su alcuni vasi attici), Lissarrague mostra come l’ipotesi formulata da Seltman nel 1924, circa l’identificazione dei dritti delle cosiddette Wappenmünzen come stemmi familiari degli eupatridi, sia stata fuorviata dall’applicazione di un metodo di lettura puramente lessicale, sostanzialmente incurante dell’articolazione sintattica complessiva delle immagini prese a confronto.
Marina Taliercio Mensitieri (pp. 11-26) esamina gli aspetti tipologici delle emissioni di area magno-greca ascrivibili al periodo compreso tra VI e IV secolo a.C. Attribuendo alle immagini monetali un forte valore simbolico, connesso, in prima istanza, all’espressione dell’identità politica di ciascuna comunità, l’autrice propone una rassegna dei criteri sottesi alla selezione dei tipi riscontrabili sulle emissioni in metallo prezioso di taglio elevato. A questo proposito, le monetazioni magno-greche di età arcaica e classica, pur differenziandosi per l’utilizzo di soggetti diversi – riconducibili perlopiù alla rappresentazione di culti, celebrazioni rituali e temi mitici –, risultano spesso accomunate dalla scelta di immagini allusive alla specificità territoriale di ciascuna polis.
Il contributo di Maria Caccamo Caltabiano (pp. 27-50) analizza le iconografie monetali della “ninfa” Himera, figura di divinità poliadica riconducibile alla categoria delle personificazioni di città, rappresentate, già a partire dalla prima metà del V secolo a.C., su emissioni di ambito magno-greco (Cuma, Velia, Terina), siceliota (Imera) ed elimo (Segesta). Esaminando la distribuzione diatopica e diacronica del soggetto e le occorrenze di due attributi specifici, lo stemma/infula e la phiale/patera, caratterizzati entrambi da una valenza fortemente simbolica, lo studio si sofferma, in particolare, sui significati ideologici espressi dalle rappresentazioni monetali della personificazione di Himera.
Segue lo studio di Barbara Lichocka (pp. 51-67) sulle occorrenze monetali attribuibili alla rappresentazione di Afrodite, in relazione alle emissioni battute dai sovrani ciprioti tra la metà del V e la fine del IV secolo a.C.
Serena Bianchetti (pp. 69-89) ipotizza l’elaborazione, in ambito romano, nel corso del II secolo a.C., di una nuova “immagine” dell’ecumene, creata su sollecitazione del clan degli Scipioni e individuabile nell’opera di Polibio, basata su una prospettiva di dominio universale riconducibile all’esempio e all’eredità di Alessandro Magno.
Benedetto Carroccio, Mariangela Puglisi e Daniele Castrizio, autori dei tre testi successivi, incentrano i loro contributi sull’esame di un medesimo elemento iconico, il trono, attributo divino e insegna di potere sovrano, indagato – secondo lo svolgimento di un’analisi diatopica e diacronica – nel contesto delle produzioni monetali di ambito greco (Carroccio, pp. 91-108: età arcaica ed età classica), della monetazione romana (Puglisi, pp. 109-129: dal periodo repubblicano all’epoca tardo-imperiale) e delle emissioni di età bizantina (Castrizio, pp. 131-144: da Giustino I-Giustiniano I a Giovanni V Paleologo).
Andrew Burnett (pp. 145-152) si sofferma sull’origine dell’iconografia della personificazione di Roma – concepita forse nella prima metà del III secolo a.C. – modellata essenzialmente sulla figura di Athena/Minerva e influenzata dall’immagine di Alessandro (nella variante “testa con elmo frigio”), mentre Paolo Moreno (pp. 153-170) passa in rassegna l’iconografia di Alessandro Magno su manufatti e opere d’arte, di età ellenistica e romana, pertinenti a classi diverse di materiali (monete, gemme, ceramiche, etc.).
I due contributi successivi, di Francisca Chaves Tristán (pp. 171-191) e di Pere Pau Ripollès (pp. 191-218), analizzano le tipologie monetali attestate dalle coniazioni della penisola iberica, focalizzandosi il primo sulle emissioni delle zecche situate nel territorio meridionale, coincidente con la provincia romana dell’ Hispania Ulterior, e il secondo sulle monete coniate, tra fine IV e fine III secolo a.C., dalle zecche della parte orientale, confluita successivamente nella provincia romana dell’ Hispania Citerior.
Lo studio di Patrizia Serafin (pp. 219-249) risulta incentrato sulla rappresentazione delle personificazioni fluviali nell’ambito della monetazione romana imperiale, con riferimento particolare alla raffigurazione del fiume Tevere.
Francesca Ghedini e Isabella Colpo (pp. 251-262), muovendo dall’individuazione delle occorrenze dello schema iconografico del “giovinetto seduto su masso”, si soffermano sull’analisi della figura di Ciparisso, giovane cacciatore amato da Apollo, documentata da alcune pitture parietali pompeiane.
Partendo dall’individuazione delle occorrenze del termine mater sulle monete romane di età imperiale, Anna Lina Morelli (pp. 263-293) indaga la rappresentazione monetale dei personaggi femminili della domus imperiale nel periodo compreso tra l’età giulio-claudia e la prima metà del III secolo d.C. (da Agrippina Maggiore a Otacilia Severa), sottolineando la rilevanza dell’accezione materna del ruolo attribuito alle Auguste – madri effettive, potenziali o adottive di imperatori o di eredi designati alla successione – nell’ambito dell’ideologia imperiale.
Analizzando lo stesso genere di produzione monetale, Emanuela Ercolani (pp. 295-343) offre invece una rassegna dei tipi – perlopiù raffigurazioni di divinità e personificazioni femminili – riscontrabili sulle emissioni coniate per le donne della famiglia imperiale tra l’età dei Flavi e l’età dei Severi, mentre Rossella Pera (pp. 345-364) esamina la tipologia monetale della personificazione di Securitas, introdotta su emissioni di Nerone.
Nel contesto delle monetazioni di età medievale, i contributi di Anna Gannon (pp. 365-371), Lucia Travaini (pp. 373-390) ed Ermanno Arslan (pp. 391-409) si concentrano rispettivamente sull’analisi delle rappresentazioni a figura intera attestate sulle prime emissioni anglosassoni (VII-VIII secolo), sul ruolo dei santi vescovi nell’iconografia delle monete medievali italiane e, infine, sulla raffigurazione di Sant’Ambrogio nelle emissioni della zecca di Milano.
Conclude la prima parte del volume il contributo di Gabriella Moretti (pp. 411-434), riguardante la fortuna del mito di “Eracle al bivio” nella letteratura e nelle arti figurative.
La seconda parte del volume, qui tralasciata esclusivamente per limiti di spazio, raccoglie i testi desunti dai poster presentati in occasione del convegno da giovani studiosi afferenti alle unità di ricerca delle quattro Università promotrici.
Complessivamente, l’impressione suscitata dal volume, certamente positiva soprattutto in considerazione della varietà delle tematiche affrontate, appare “sbiadita” dall’ampio divario temporale (sette anni) intercorso tra lo svolgimento del convegno e la pubblicazione degli Atti, evidente principalmente nello stato di aggiornamento della bibliografia, ferma al 2005.
Table of Contents
Premessa, p. IX
Programma dei lavori, p. XIII
Abbreviazioni bibliografiche, p. XVII
F. Lissarrague, L’image mise en pièce: entre monnaie et céramique, p. 1
M. Taliercio Mensitieri, Annotazioni a margine di tipi monetali di ambito magno-greco tra VI e IV secolo a.C., p. 11
M. Caccamo Caltabiano, Dea e Nymphe. L’ideologia della personificazione della Città nell’iconografia monetale, p. 27
B. Lichocka, Aphrodite et les émissions monétaires Chypriotes, p. 51
S. Bianchetti, Disegnare e dominare il mondo: conoscenza geografica e rappresentazione dell’ecumene nella tradizione greco-romana, p. 69
B. Carroccio, La semantica del trono I. L’età greca, p. 91
M. Puglisi, La semantica del trono II. L’età romana: dalla Repubblica al tardo-Impero, p. 109
D. Castrizio, La semantica del trono III. L’età bizantina. Il senzon : trono di Cristo, trono del basileus, p. 131
A. Burnett, La prima iconografia della dea Roma, p. 145
P. Moreno, Immagini di Alessandro Magno: monete e storia, p. 153
F. Chaves Tristán, Il riflesso dell’iconografia ellenistica nelle coniazioni della Hispania Ulterior, p. 171
P.P. Ripollès Alegre, El reflejo de la iconografía helenística en las emisiones de Iberia Oriental: el siglo III a.C., p. 191
P. Serafin, Il fiume a Roma (da fluvii a Tiberis), p. 219
F. Ghedini, I. Colpo, Immagini di Ciparisso nel repertorio pompeiano, p. 251
A.L. Morelli, L’iconografia della mater nella monetazione romana imperiale, p. 263
E. Ercolani, Lessico e sintassi delle emissioni a nome delle Augustae dai Flavi ai Severi, p. 295
R. Pera, In trono, a destra: nota iconografica su Securitas nelle emissioni neroniane, p. 345-364
A. Gannon, Esseri o non esseri. Rappresentazioni di figure sulle prime monete anglosassoni, p. 365
L. Travaini, I santi vescovi, divinità cittadine sulle monete italiane, p. 373
E. Arslan, Ambrogio, i Visconti e le monete di Milano: un caso esemplare, p. 391
G. Moretti, Il mito di Eracle al Bivio fra letteratura e iconografia, p. 411
A. D’Arrigo, Il tipo monetale dell’aquila su delfino fra Mar Nero e Sicilia, p. 437
G. Salamone, Campi e dominî semantici: caratteri e funzioni della dea Terina, p. 445
C. Trombetti, Creature alate tra cielo e terra, ὁ σῦς πτηνός. Indagine iconologica sul tipo ‘protome di cinghiale alato’ nella monetazione antica, p. 457
C. Pilo, Un’immagine, molteplici significati. La diffusione del tipo del gallo nella monetazione antica, p. 471
R.M. Nicolai, La Victoriola come simbolo sulle emissioni anonime della Repubblica Romana, p. 483
M. Ferrero, La funzione aggettivale dell’immagine: il lituus nella monetazione di Augusto, p. 493
S. De Pace, Le emissioni isiache: nuove riflessioni, p. 503
A. Gariboldi, Le corone dei Sasanidi, p. 511
C. Poggi, La collezione di Alfonso II d’Este: immagini numismatiche nella Ferrara del XVI secolo, p. 523
A. Pontrandolfo, Conclusioni, p. 531
Tavole
Notes
1. In merito agli sviluppi del progetto LIN, cfr. M. Caccamo Caltabiano, D. Castrizio, M. Puglisi (a c.), La tradizione iconica come fonte storica. Il ruolo della numismatica negli studi di iconografia, Atti del I Incontro di studio del Lexicon Iconographicum Numismaticae (Messina, 6-8 marzo 2003), Reggio Calabria 2004: atti del convegno svoltosi a Messina al termine del biennio di ricerca del progetto COFIN 2000 su «L’immaginario e il potere. Per un lessico iconografico monetale». Di recente, la realizzazione del Lexicon Iconographicum Numismaticae ha trovato ulteriore sviluppo nell’ambito di un progetto PRIN 2009. A questo proposito, cfr. L. Travaini, G. Arrigoni (a c.), Polis, urbs, civitas: moneta e identità, Atti del Convegno di studio del Lexicon Iconographicum Numismaticae (Milano, 25 ottobre 2012), Roma 2013; A.L. Morelli, E. Filippini (a c.), Moneta e identità territoriale: dalla polis antica alla civitas medievale, Atti del III Incontro internazionale di studio del Lexicon Iconographicum Numismaticae (Bologna, 12-13 settembre 2013), Reggio Calabria, c.d.s.