Il volume “Evidence and Interpretation in Studies on Early Science and Medicine” edito da Edith Dudley Sylla e William R. Newman comprende sedici lavori, sviluppo delle relazioni al convegno tenutosi al Boston College nel Maggio 2007, in onore di John E. Murdoch per il suo ottantesimo compleanno. Si tratta di uno studio trasversale che parte dal mondo antico e dalle ricerche di Aristotele per arrivare al mondo arabo, al medioevo, all’età moderna. Un volume, avvisano gli editori (p. VII), che non nasce da un progetto preciso su un tema ben definito, ma piuttosto, considerata la sua natura di Festschrift, lascia libera mano agli autori di esporre i risultati delle loro più recenti ricerche intorno a un tema quanto mai ampio.
Per favorire una più precisa dislocazione dei contributi ma anche per permettere allo specialista di orientarsi meglio lungo i diversi e per molti versi distanti temi di indagine, il volume è diviso in quattro sezioni: la prima comprende studi sul mondo antico e sul pensiero aristotelico in particolare; la seconda ricerche sul mondo arabo e sul suo rapporto con quello greco e latino; la terza indagini sull’epoca medievale; la quarta lavori su età rinascimentale e moderna. L’obiettivo è di creare, attraverso contributi di contenuto eterogeneo, una linea di continuità tra passato ed epoca moderna passando attraverso il mondo arabo e quello medievale.
Nonostante i problemi assai specifici dibattuti il fine sembra essere stato pienamente raggiunto. Lo specialista e / o il semplice lettore si imbatte infatti in lavori su argomenti estremamente tecnici eppure interconnessi: la natura delle informazioni nel primo dei Mechanicha Problemata dello Pseudo-Aristotele (Jean De Groot), i tre modelli del cerchio, della bilancia, della leva individuati, analizzati e confrontati nella medesima opera (Mark Schiefiky), il sistema di pensiero presentato nello scritto arabo Al-Kalam (A.I. Sabra), le ricerche sull’ottica di Ahmad Ibn Isa e il significato e lo sviluppo di concetti come dimostrazione ed esperimento (Elaheh Kheirandish), i fondamenti della medicina nel XIV secolo d.C. negli scritti di Arnau de Vilanova e Bernard Gordon (Michael Mc Vaugh), il concetto di “intelletto” in Roger Bacon, inteso come parte di Dio nella sua forma di “agent intellect”, come parte della natura nella sua forma di “possible intellect” (Yael Raizman-Kedar), la natura della magia nelle ricerche di William di Auvergne, Tommaso d’Aquino e Giles di Roma (Steven P. Marrone), una riconsiderazione, come semplice “gruppo di ricerca” e non come “scuola”, della cosiddetta “Buridan’s School” nata all’Università di Parigi tra XIII e XIV secolo e formata da John Buridan e dai suoi allievi Nicole Oresme e Albert di Sassonia (Johannes M.M.H. Thijssen), l’analisi di alcune opere di John Buridan e Alberto di Sassonia sugli “Analitici Posteriori” di Aristotele (Edith Dudley Sylla), il cosiddetto “Chymical atomism” negli scritti di Daniel Sennert e Robert Boyle (XVII secolo) e la loro influenza negli studi sulla chimica elaborati in epoca successiva (William R. Newman), il distacco di studiosi italiani di XV e XVI secolo come Agostino Nifo, Pietro Pomponazzi e Niccolò Cabeo dalle teorie di Aristotele in merito alla meteorologia, scienza necessariamente basata su elementi per nulla certi, considerata l’irregolarità e l’imprevedibilità dei fenomeni, (Craig Martin), l’influenza degli scritti di Francesco/Giambattista Capuano (XV-XVI secolo) sulle teorie relative al movimento della terra e dell’eliocentrismo elaborate da Copernico (Michael H. Shank), le argomentazioni portate a sostegno della teoria dell’eliocentrismo da Copernico, Mästlin e Kepler (André Goddu), la tradizione cinese del dragone attaccata e avviata al declino da una serie di intellettuali gesuiti di stanza in Cina che fondavano le loro obiezioni sul razionalismo aristotelico (Qiong Zhang), le teorie relative alla natura degli angeli elaborate in epoca barocca da Thomas White (1593-1676), Franciscus à Sancta Clara (1595-1680), Antoine Legrand (1629-1699) (Anne A. Davenport), le immagini a tema scientifico, sul loro rapporto con i testi scritti, sulla loro interpretazione, talora differente e discordante in funzione delle diverse scuole di appartenenza e delle differenti convinzioni filosofiche (Christoph Lüthy e Alexis Smets).
Sebbene i temi indagati siano assai specifici tuttavia a fare loro da collante è il concetto di scienza elaborato nel corso del tempo in diverse forme e in relazione a differenti ambiti. Questo comune denominatore annulla di fatto la lontananza tra le teorie di Aristotele e quelle di Copernico, tra la tradizione cinese del dragone e le teorie sulla natura degli angeli. Peraltro a rendere fruibile la lettura del volume è il ricorso in numerosi saggi (di De Groot, Schiefiky, Kheirandish, Lüthy e Alexis Smets) a grafici, tabelle e immagini che rendono di immediata comprensione concetti non sempre agevoli da illustrare. Analoga funzione rivestono anche gli indici finali che comprendono sebbene autori, località, parole notevoli.
L’avere messo insieme saggi su argomenti differenti facendo però percepire il filo conduttore che lega nel tempo le diverse fasi della ricerca scientifica, da Aristotele a Ahmad Ibn Isa, da Arnau de Vilanova e Bernard Gord a Roger Bacon, da John Buridan ad Agostino Nifo, da Copernico a Thomas White, credo costituisca l’omaggio più grande per John E. Murdoch che alla storia della scienza ha dedicato la sua opera di studioso. La sua convinzione “that the history of science must be based on study of science itself, and first of all on scientific texts, and that analysis of these texts must be thorough, painstaking and philosophically rigorous” (p. 21) rimane punto fermo per tutti i lavori presenti nel volume a dimostrazione della validità di un magistero assorbito, fatto proprio e rinnovato dai numerosi allievi.
Sommario:
William R. Newman and Edith Dudley Sylla, Introduction
Ancient
Jean De Groot
Modes of Explanation in the Aristotelian Mechanical Problems
Mark Schiefiky
Structures of Argument and Concepts of Force in the Aristotelian Mechanical Problems
Islamic/Arabic A.I. Sabra
The Simple Ontology of Kaldm Atomism: An Outline
Elaheh Kheirandish
The Footprints of “Experiment” in Early Arabic Optics
The Latin Middle Ages
Michael McVaugh
The “Experience-Based Medicine” of the Thirteenth Century Yael Raizman-Kedar
The Intellect Naturalized: Roger Bacon on the Existence of Corporeal Species within the Intellect
Steven P. Marrone
Magic and the Physical World in Thirteenth-Century Scholasticism
Johannes M.M.H. Thijssen
The Debate over the Nature of Motion: John Buridan, Nicole Oresme, and Albert of Saxony. With an Edition of John Buridan’s Quaestiones super libros Physicorum, secundum ultimam lecturam, Book III, q. 7
Edith Dudley Sylla
John Buridan and Critical Realism
Late Medieval, Renaissance, and Early Modern
William R. Newman
The Significance of “Chymical Atomism”
Craig Martin
Conjecture, Probabilism, and Provisional Knowledge in Renaissance Meteorology
Michael H. Shank
Setting up Copernicus? Astronomy and Natural Philosophy in Giambattista Capuano da Manfredonia’s Expositio on the Sphere
André Goddu
Copernicus’s Mereological Vision of the Universe
Qiong Zhang
From “Dragonology” ro Meteorology: Aristotelian Natural Philosophy and the Beginning of the Decline of the Dragon in China
Anne A. Davenport
Baroque Fire (A Note on Early-Modern Angelology)
Christoph Lüthy – Alexis Smets
Words, Lines, Diagrams, Images: Towards a History of Scientific Imagery
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