BMCR 2010.02.38

Iberia and Rome

, , , , Iberia and Rome: The Excavations of the Palace at Dedoplis Gora and the Roman Influence in the Caucasian Kingdom of Iberia. Schriften des Zentrums für Archäologie und Kulturgeschichte des Schwarzmeerraumes Bd. 13. Langenweissbach: Beran, 2008. vi, 309; 92 p. of plates. ISBN 9783941171084. €79.00.

L’anno 1994 vide la pubblicazione di una monografia presto rivelatasi fondamentale per lo studio della regione caucasica nell’antichità. Il testo, opera di David Braund,1 ebbe, malgrado alcune rigorose, ma sotto certi aspetti fondate, critiche, l’indubbio merito di presentare agli studiosi occidentali l’enorme mole di dati archeologici, corredati dalle opportune considerazioni di carattere eminentemente storico e filologico, che gli studiosi locali, sovietici prima e georgiani poi, avevano accumulato nel corso dei decenni e che erano rimasti preclusi ai più in quanto inediti o pubblicati in russo o nella lingua locale. Il già prolifico dibattito storico relativo alle regioni della Colchide, dell’Iberia e dell’Albania caucasiche dall’inizio della frequentazione greca alla fine dell’influenza romano-bizantina, del quale—e questa fu una delle principali critiche mosse al Braund 2— l’autore sembrò tenere conto in modo marginale, si giovò indubitabilmente della possibilità di verificare i dati forniti dalle fonti letterarie e le ipotesi storiche che esse avevano suggerito con le informazioni che gli studi sul territorio nel corso degli anni avevano messo a disposizione.

Il lavoro del Braund segnò quindi, con i suoi pregi e i suoi difetti, un momento fondamentale negli studi sul Caucaso antico, un nuovo punto di partenza in grado di fornire in modo esaustivo agli studiosi occidentali il punto di vista degli antichisti locali.

A circa quindici anni di distanza il volume edito da A. Furtwängler, et al. si muove nella stessa direzione. Nato dalla collaborazione tra studiosi georgiani, in particolar modo I. Gagoshidze e K. Pitskhelauri, e un gruppo di archeologi tedeschi della Martin Luther Universität di Halle-Wittenberg, il libro prende come spunto la presentazione dei recenti ritrovamenti, frutto delle campagne di scavo condotte nel sito palaziale di Dedoplis Gora, presso il fiume Kura, nella Georgia centrale, per estendere il quadro di indagine a tutto il territorio dell’attuale Georgia. Esso fornisce quindi di fatto un panorama completo delle conoscenze storiche e archeologiche di matrice locale concernenti l’antico regno dell’Iberia Caucasica (menzionato con il nome di Kartli dalle fonti locali più antiche).

Come asserito dal titolo del volume stesso e ampiamente spiegato dallo stesso Gagoshidze nella pregevole ricostruzione storica collocata all’inizio del volume, i contributi contenuti nel libro hanno come obiettivo chiarire la situazione del regno di Iberia in un momento storico ben preciso: tra la fine del I secolo a.C. e la fine del I d.C.— cioè il periodo durante il quale profonde trasformazioni ebbero luogo nella regione con il progressivo formarsi di uno stato Iberico strutturato e dotato di una consolidata guida regale, sostanziale conseguenza dell’influenza crescente che l’impero Romano era andato ad esercitare nell’area, sostituendosi ad uno stato Arsacide colpito da una profonda crisi. L’idea sottesa alla redazione del volume nel suo complesso non si discosta molto dalle intenzioni che mossero il Braund alla pubblicazione della sua monografia. È infatti strettamente connessa con l’intenzione di fornire allo studioso occidentale non in grado di consultare i rapporti e le pubblicazioni relative agli scavi condotti in Georgia negli ultimi anni, un prezioso compendio delle scoperte archeologiche effettuate nel Caucaso occidentale . I curatori del presente volume tuttavia hanno deciso di dedicare la loro attenzione ad un periodo di gran lunga più ristretto della storia antica del Caucaso, periodo di passaggio ritenuto fondamentale per la formazione dello stato di Kartli del II e del III secolo d.C.

La natura delle due pubblicazioni risulta altresì decisamente differente. La monografia in oggetto focalizza l’attenzione preminentemente sui rinvenimenti archeologici relativi a tale lasso di tempo e si articola in una serie di interventi firmati da diversi specialisti. Lo stesso intervento del Gagoshidze, per quanto estremamente utile dal punto di vista storico, assume un valore introduttivo nei confronti della trattazione dei risultati e della presentazione delle strutture e degli oggetti rinvenuti nell’ambito delle campagne di scavo condotte tra il 1986 e il 1993 in un sito ben preciso: Dedoplis Gora nella regione di Shida Kartli, cuore dell’antico regno Iberico. La dimensione storica di tale insediamento fornisce infatti lo spunto per la decisione di trattare in modo dettagliato esclusivamente tale momento storico.

Gli scavi hanno portato alla luce un edificio palatino, molto probabilmente sede di un governatore regale locale e con ogni probabilità strettamente connesso al vicino complesso templare di Dedoplis Mindori, interpretato per la sua grandiosità senza eguali nella regione come un luogo di culto regale. La distruzione del palazzo è contemporanea a quella del santuario ed è avvenuta alla fine del I secolo d.C. I templi vennero saccheggiati mentre a Dedoplis Gora evidenti sono le tracce di un assedio a seguito del quale il palazzo venne dato alle fiamme. Entrambi i siti non furono ricostruiti negli anni immediatamente successivi. La violenta fine dei due insediamenti ha reso possibile il ritrovamento di numerosi oggetti in grado di gettare luce sulla vita nel regno di Iberia in tale congiuntura temporale conclusasi, secondo la ricostruzione degli studiosi, con una serie di cambiamenti politici dei quali la distruzione del tradizionale santuario regale e della residenza ad esso connessa sarebbero l’indizio più evidente.

Gran parte degli oggetti rinvenuti durante gli scavi di Dedoplis Gora, ceramiche, contenitori metallici e in vetro, armi, strumenti, gemme e bullae oltre che monete sono qui pubblicati per la prima volta. Tali materiali, tra cui molti inequivocabilmente di provenienza occidentale, sono presentati in un esaustivo catalogo completo di tavole illustrate e costituiscono il nucleo cui si aggiunge la descrizione degli ulteriori rinvenimenti avvenuti in Georgia e datati al periodo tra il I secolo a.C. e il I d.C. Particolarmente significativi risultano il catalogo delle gemme e quello dei rinvenimenti monetari, opera, quest’ultimo, di Medea Sherozia, già coautrice del prezioso catalogo delle monete Arsacidi del museo di Tbilissi.3

La pubblicazione include inoltre una interessante lista annotata dei siti archeologici georgiani relativi al periodo preso in esame. Quest’ultima parte, assieme al ricco corredo bibliografico (nel quale iniziano finalmente ad apparire alcuni contributi redatti in lingue europee), costituisce uno degli elementi più interessanti del volume, il quale fornendo un quadro riassuntivo dell’esperienza archeologica sino ad ora maturata in Georgia si candida a diventare un nuovo fondamentale punto di inizio dell’indagine antichistica sulla regione caucasica.

Table of Contents

1. Kartli in Hellenistic and Roman Times. General Aspects, by Iulon Gagoshidze

2. Dedoplis Gora – One of the Most Important Archeological Sites on the Territory of the Ancient Iberia, by Iulon Gagoshidze

3. The Palace at Dedoplis Gora. A Survey of Transcaucasian Monumental Architecture in Hellenistic and Early Roman Times, by Florian Knauss

4. The Finds of Dedoplis Gora and their Contexts (Pottery, by Tinatin Chanishvili; Bone Objects, by Iulon Gagoshidze; Excursus: The Skylla Relief, by Florian Knaus; Weapons, by Iulon Gagoshidze; Metal Implements, by Iulon Gagoshidze; Metal Vessels and Furniture, by Henryk Löhr; Jewelry, by Nana Gogiberidze)

5. Selected Archeological Material of the Roman Period from Whole Iberia Including the Finds of Dedoplis Gora (Engraved Gems and Impressions of Seals and Clay-Bullae, by Ketevan Javakishvili; Glass Vessels, by Mariam Saginashvili; Monetary Circulation, by Medea Sherozia; The Armazian Script, by Grigol Giorgadze)

6. Catalog of Sites, by Iulon Gagoshidze

Appendix: Analysis of the Plant Remains of Dedoplis Gora, by Nana Rusishvili

Notes

1. David Braund, Georgia in Antiquity: A History of Colchis and Transcaucasian Iberia 550 BC-AD 562. Oxford: Clarendon Press, 1994.

2. Review by Everett L. Wheeler BMCR 1995.04.05.

3. M. Sherozia and J.-M. Doyen, Les monnaies parthes du musée de Tbilissi (Géorgie), Wetteren, Moneta, 2007.