BMCR 2018.07.14

Moneta e identità territoriale: dalla ‘polis’ antica alla ‘civitas’ medievale. Atti del III Incontro internazionale di studio del ‘Lexicon Iconographicum Numismaticae’, Semata e Signa​

, , Moneta e identità territoriale: dalla 'polis' antica alla 'civitas' medievale. Atti del III Incontro internazionale di studio del 'Lexicon Iconographicum Numismaticae', Semata e Signa​. Reggio Calabria: Falzea Editore, 2016. 334. ISBN 9788882964641. €33.00 (pb).

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Il volume di seguito recensito include i contributi presentati in occasione del III incontro internazionale di studio del Lexicon Iconographicum Numismaticae ( LIN), tenutosi a Bologna il 12 e il 13 settembre dell’anno 2013.

Il libro, curato da Anna Lina Morelli e da Erica Filippini, è introdotto dai saluti di Giuseppe Sassatelli e Lucia Criscuolo, da una premessa delle curatrici e da un’introduzione di Maria Caccamo Caltabiano, Coordinatrice del Progetto di Ricerca d’Interesse Nazionale (PRIN 2009), Moneta e identità territoriale: dalla polis antica alla civitas medievale.

Le relazioni presentate sono 18 con il comune intento di esaminare il rapporto delle città antiche (greche, romane e medievali) con la propria identità territoriale, attraverso una serie di indagini interdisciplinari che offrono una visione articolata della tematica proposta.

Il metodo adottato dagli studiosi è quello del LIN che propone un’analisi dei significati dei tipi monetali in relazione alla loro distribuzione spaziale e temporale, così da coglierne eventuali rapporti di simultaneità o di cambiamento nel loro succedersi nel tempo. Un valido esempio è fornito, in questo senso, dal contributo di Maria Caccamo Caltabiano (pp. 25-42), dedicato al tipo monetale della Nike (introdotto nel VI sec. a.C.) e alla sua progressiva evoluzione iconica da Nike Kora/Nymphe, modellata sullo schema delle Grandi Madri orientali, alla Victoria Virgo di Roma (I sec. d.C.).

A supporto dello studio dei tipi monetali in una dimensione diatopica e diacronica Antonio Celesti, Andrea Nucita, Mariangela Puglisi e Grazia Salamone (pp. 95-117) presentano il sito web DIANA ( Digital Iconographic Atlas of Numismatics in Antiquity), che, realizzato sulla base dell’esame delle iconografie monetali, propone per la prima volta una standardizzazione dei tipi iconici e soprattutto una loro contestualizzazione, su mappe digitali, nello spazio e nel tempo.

Uno degli aspetti più interessanti del volume è dato dal fatto che molti studiosi, pur presentando contributi differenti, sembrano convergere verso aspetti conclusivi molto simili tra loro. Tra questi emerge, in particolare, la necessità da parte delle città antiche di raffigurare ed esaltare, servendosi dei documenti monetali, la propria identità territoriale tramite figure specifiche, sentite dalla collettività come entità tutelari e rappresentative della propria comunità (Ninfe eponime di Città, Tychai, personaggi fluviali e Santi).

Un esempio è fornito dal contributo di Tommaso Gnoli (pp. 135-149), in cui viene analizzata l’ambivalenza della Tyche che nella cultura greca da divinità femminile, protettrice e individuale, diviene in età ellenistica un’entità che incarna e tutela la comunità di una città. Poiché le stesse funzioni vengono assunte nelle lingue semitiche da una figura esclusivamente maschile, Gad, lo studioso ritiene, documentando la sua opinione con validi esempi, che queste affinità avrebbero prodotto, in alcuni casi afferenti al mondo romano, la coesistenza dei due generi, in altri, come nel caso di Palmyra, l’intercambiabilità dei due nomi.

Vengono considerate figure tutelatrici anche le divinità fluviali, le cui rappresentazioni sono dettagliatamente trattate nel contributo di Rossella Pera (pp. 151-160) e in quello di Michela Ferrero (pp. 161-172). La prima, analizzando l’immagine dei fiumi e in particolare di quelli microasiatici, sottolinea l’importanza degli elementi fluviali nel recupero degli aspetti geografici di determinati luoghi e/o nel rimando a episodi storici specifici; la seconda, traccia un excursus dei vari modi di raffigurare le divinità fluviali, da quelle più comuni – un misto tra figure umane e taurine – fino alla pura forma umana, sottolineando i punti di somiglianza e di differenza tra il linguaggio rappresentativo della storia dell’arte e quello monetale.

Vengono considerate figure tutelatrici anche quelle dei santi e, in alcuni casi, quelle dei vescovi. Lucia Travaini e Stefano Locatelli (pp. 251-268), in particolare, si occupano dell’evoluzione iconografica dell’immagine del santo nelle monetazioni signorili d’età medievale (rappresentata accanto al modello della città o ad alcune caratteristiche architettoniche cittadine) e tracciano via via diversi casi – con riferimenti a varie raffigurazioni – fino al XVIII secolo.

A proposito delle immagini dei santi si esprime anche Maila Chiaravalle che, nel contributo con Lucia Travaini e Federico Pigozzo (pp. 235-249), pone in esame la monetazione milanese popolata per un lungo periodo dall’immagine di Sant’Ambrogio e della “biscia”, simbolo della famiglia Visconti. Dallo studio di Federico Pigozzo si evince, inoltre, l’importanza dell’adozione degli stemmi araldici come tipi monetali che mostrano, attraverso apprezzabili esempi, come l’utilizzo di uno “stemma” possa essere, a seconda dei casi, diversamente fortunato. Dell’immagine dei santi, e di quella dei vescovi, si occupa Albert Estrada-Rius (pp. 269-285) che propone una descrizione iconografica delle serie battute dai vescovi di Vic, Girona e Besalú tra il X e il XII secolo. Le immagini sulle monete sono chiaramente religiose e legate ai vescovi e ai santi delle cattedrali che hanno goduto dello ius cudendi monetam. Tali scelte sono dovute probabilmente a un tentativo di legittimare le monete coniate dalle autorità religiose nel contesto generale del conflitto tra potere civile e potere religioso.

Un’altra figura legata alla città è quella della donna che, così come indica Francesca Cenerini (pp. 185-194), in età post augustea, divenuta ormai degna di spazi pubblici, è chiamata ad essere parte integrante della comunità così come documentano l’erezione di statue e di monumenti ad essa dedicati.

L’identità della polis può essere messa in risalto non solo da una figura umana, o divina, ma anche da importanti strutture cittadine quali i porti, studiati da Daniele Castrizio (pp. 79-94) che evidenzia come le città ostentino sulle loro monete una risorsa che garantisce alle navi il necessario ricovero notturno.

Il forte legame tra città e territorio è preso in esame anche da alcuni storici relatori al Convegno. Carmela Raccuia (pp. 43-59) fornisce un’accurata analisi del rapporto tra l’entità delle poleis e le scelte tipologiche adottate dalle loro rispettive zecche. Seguendo le indicazioni fornite da Tucidide sui requisiti e le funzioni che una città deve avere per essere definita tale, la studiosa delinea, per le città greche, un repertorio iconografico monetale che privilegia i legami col territorio così come documentano le rappresentazioni di Grandi dee e di Ninfe eponime di Città. Elena Santagati (pp. 61-77), invece, approfondisce il processo di adozione della moneta nelle città siceliote di Selinunte, Himera, Zancle, Siracusa, Naxos, Catane/Etna, Leontinoi e Camarina. La studiosa dimostra, attraverso un’approfondita indagine, come in questi contesti la differenziazione dei tempi d’utilizzo della moneta e delle leggende monetali (abbreviate o di diversa forma grammaticale) dipendano dal diverso corpus civico di ogni polis, da cui derivano anche la differente disponibilità a maturare un’ideologia cittadina e il conseguente concetto di identità e senso di appartenenza al territorio. Un altro articolo degno di nota è quello di Federicomaria Muccioli (pp. 173-184) che evidenzia invece il processo di appropriazione culturale e politica da parte dei Romani degli episodi storici, civici e nazionali dei Greci, nei confronti dei quali sono stati messi in atto processi comparativi ed emulativi. Vengono presi in esame la figura di Temistocle (nonché la celebre battaglia di Salamina), che ebbe risonanza dalla fine del V sec. a.C. fino all’età adrianea ed oltre, con usi e interpretazioni che da Plutarco in poi hanno subito variazioni nel corso del tempo.

Considerando la data di pubblicazione del volume, la bibliografia dei vari contributi appare piuttosto aggiornata. Sarebbe stata interessante, piuttosto che la presentazione degli abstracts, la stesura dei contributi di Carlo Poggi (pp. 233-234) e di Panagiotis P. Iossif (195-196), per avere un’idea completa di quanto da loro trattato.

Il libro si chiude con una Tavola Rotonda in cui emergono le riflessioni -sulle tematiche trattate nel corso del convegno- di Carmen Arnold-Biucchi, Ermanno A. Arslan, François De Callataÿ e Pere Pau Ripollès. Seguono le conclusioni di Maria Caccamo Caltabiano. Alla fine vengono elencati i Convegni, i seminari e le pubblicazioni del LIN tra il 2001 e il 2014.

Table of Contents

Saluti delle Autorità Giuseppe Sassatelli, p. 11 e Lucia Criscuolo, p. 13
Premessa Anna Lina Morelli, Erica Filippini, p. 15
Introduzione Maria Caccamo Caltabiano, p. 17
Elenco delle abbreviazioni, p. 23
Relazioni
Maria Caccamo Caltabiano, “Nike e la Città alata”, p. 25
Carmela Raccuia, “Definire la città, raffigurare la città”, p. 43
Elena Santagati, “Legende monetali ed identità poleiche: alcuni esempi”, p. 61
Daniele Castrizio, “La città e il suo porto. Note di iconografia monetale”, p. 79
Antonio Celesti, Andrea Nucita, Mariangela Puglisi, Grazia Salamone, “Presentazione di DIANA. Digital Iconographic Atlas of Numismatics in Antiquity”, p. 95
Giampiera Arrigoni, “L’Amazzone inginocchiata su due monete di Efeso e l’Amazzonomachia di Dioniso”, p. 119
Tommaso Gnoli, “Fortuna/Genius, Tyche/Gad. Rappresentazioni identitarie nel Vicino Oriente della prima età imperiale”, p. 135
Rossella Pera, “Il fiume sulle monete imperiali di Asia Minore: una tipologia etnicogeotopografica ” “, p. 151
Michela Ferrero, “La rappresentazione del fiume dalla storia dell’arte alla numismatica”, p. 161
Federicomaria Muccioli, “L’eroe necessario. Appunti sulla fortuna di Temistocle dal V secolo a.C. all’età imperiale”, p. 173
Francesca Cenerini, “Donna e città romana: identità civica e genere a confronto”, p. 185
Panagiotis P. Iossif, “The Last Seleucids in Phoenicia: Juggling between Civic and Royal Identity”, p. 195
Claudia Perassi, “Melita e Gaulos: due identità territoriali a confronto attraverso il documento monetale”, p. 197
María Del Mar Royo Martínez, “La identitad de las ciudades hispanas a través de sus emisiones provinciales romanas”, p. 213
Carlo Poggi, “Produzioni locali e identità etniche: note intorno al gruzzolo di S. Cesario sul Panaro (Modena) “, p. 233
Lucia Travaini, Maila Chiaravalle, Federico Pigozzo, “La città, il signore e l’imperatore. Segni di identità su monete medievali e moderne: alcuni esempi”, p. 235
Lucia Travaini, Stefano Locatelli, “La città nelle mani del santo: studi di iconografia monetale”, p. 251
Albert Estrada-Rius, “Tipos monetales e identidad cívica: el modelo de las emisiones episcopales catalanas (s. X-XII)”, p. 269
Tavola rotonda
Carmen Arnold-Biucchi, “ Coinage and Territorial Identity: From Ancient Polis to Mediaeval Civitas : Concluding Remarks”, p. 287
Ermanno A. Arslan, “Moneta e identità territoriale: considerazioni a margine del Convegno”, p. 293
François De Callataÿ, “Production et réception des types monétaires dans le monde grec: des choix sous contrainte”, p. 301
Pere Pau Ripollès, “Moneda e identidad territorial: algunas reflexiones”, p. 309
Conclusioni Maria Caccamo Caltabiano, p. 317
LIN – Lexicon Iconographicum Numismaticae, Convegni, seminari e pubblicazioni (2001-2014), p. 333